Per biodiversità si intende la “variabilità tra gli organismi viventi provenienti da qualsiasi origine, inclusi gli ecosistemi terrestri, marini e acquatici e i complessi ecologici di cui questi sono parte; ciò comprende la diversità all’interno delle specie, tra le specie e degli ecosistemi” (OCSE, 1999c).
In parole più semplici la Biodiversità è un termine molto ampio che comprende gli esseri viventi che popolano la Terra.
Anche noi facciamo parte della biodiversità e sfruttiamo i servizi che ci offre: la biodiversità ci fornisce cibo, acqua, energia e risorse per la nostra vita quotidiana.
La Biodiversità in Italia
L’Italia ospita un vero e proprio patrimonio di Natura: dentro i nostri confini vivono oltre 57 mila specie animali, più di un terzo cioè dell’intera fauna europea, e 9 mila specie di piante, muschi e licheni, ovvero la metà delle specie vegetali del continente.
Per numero assoluto di specie floreali, inoltre, siamo i primi in Europa.
L’86% della fauna italiana è terrestre o d’acqua dolce, il restante 14% marino.
I più diffusi tra gli animali sono gli insetti, che da soli rappresentano circa i due terzi della fauna italiana. Tra animali e vegetali, ben 5 mila sono i casi di endemismo, ovvero specie che si trovano esclusivamente da noi.
Per queste specie l’Italia ha una responsabilità maggiore: se perdiamo queste specie è il mondo intero che le perde!
Tra queste “perle” di straordinario valore naturalistico occorre ricordare:
il camoscio appenninico (Rupicapra rupicapra ornata)
il cervo sardo (Cervus elaphus corsicanus)
la lepre appenninica (Lepus corsicanus)
la salamandrina degli occhiali (Salamandrina perpicillata)
l’orecchione sardo (Plecotus sardus)
Perché l’Italia è custode di così tanta biodiversità?
La straordinaria presenza e diffusione di specie animali e vegetali in Italia è merito della favorevole posizione geografica e conformazione geo-morfologica della nostra penisola, che nel corso del tempo ha permesso a flora e fauna di evolvere caratteristiche uniche e di grande valore. Un territorio stretto e lungo, in prevalenza montano-collinare, eterogeneo per clima, forma, composizione e circondato dal mare per quasi 7.500 chilometri di coste. Una “fortuna naturale” che ha contribuito in modo determinante alla proliferazione della vita e la sua evoluzione. Allungata al centro del Mar Mediterraneo, l’Italia fa da ponte tra l’Europa centrale e il Nord dell’Africa, svolgendo un ruolo molto importante per la biodiversità e accogliendo specie di origine eurasiatica, mediorientale e nord-africana.
Eppure ne stiamo perdendo tanta, troppa…
La biodiversità italiana è seriamente minacciata e rischia di essere perduta per sempre, senza rimedio. Attualmente sono a rischio estinzione: il 68% dei vertebrati terrestri, il 66% degli uccelli, il 64% dei mammiferi, il 76% degli anfibi, il 69% dei rettili e addirittura l’88% dei pesci d’acqua dolce. La situazione non va meglio per la flora vascolare (15%) e le piante inferiori (40%) ovvero alghe, funghi, licheni, muschi, felci.
Dalla metà del secolo scorso la biodiversità in Italia ha subito una fortissima riduzione, in particolare a causa del consumo del suolo. Negli ultimi 50 anni sono stati intensamente colpiti alcuni importanti ambienti quali zone umide e boschi di pianura, ma anche altri sono stati compromessi da fenomeni di frammentazione che ne hanno deteriorato la qualità.
Oggi possiamo considerare che l’Italia possieda appena il 10% della flora, fauna e degli ambienti naturali che esistevano in epoca romana. Dal Medioevo le zone umide si sono ridotte del 90%, nessuna foresta può ritenersi ormai vergine e poche coste possono essere ancora considerate naturali.
La colpa? Senza dubbio dell’uomo. Le sue attività, sempre più pressanti e invadenti, stanno sottraendo di continuo spazi vitali alla biodiversità e causano azioni dei sistemi biologici, stravolgono i paesaggi e le funzioni ecologiche degli ecosistemi.
[FONTE WWF ITALIA]